Mappe è un progetto innovativo ed è divenuta una testata di riferimento. Con quale intento nasce e come si è reinventata negli anni per essere sempre al passo con i tempi?
CC – Da oltre 25 anni la cultura del progetto è il centro dell’investimento culturale, stabile e incrementale, del Gruppo Gagliardini, con le riviste Progetti prima e Mappe ora, e con una serie di attività dedicate all’evoluzione della qualità architettonica nel territorio marchigiano e adriatico. Con differenti format si è valorizzata e promossa l’intera filiera del progetto – reti professionali, imprese, forme tradizionali ed emergenti di comunicazione contemporanea – e si è sviluppata un’autonoma progettualità divenuta parte integrante dello sviluppo economico a traino culturale della Regione Marche.
Accanto alla rivista Mappe è nato Demanio Marittimo.Km-278 – e in parallelo l’omonima associazione culturale – condotto e condiviso già dalla prima edizione con un’infrastruttura di relazioni pubblica e privata, locale, nazionale e internazionale che agisce in autonomia, partecipa a bandi, lavora sui programmi culturali che interessano le metamorfosi territoriali. Nella sua evoluzione, dunque, Mappe è diventata tante cose: un attivatore stabile di interlocuzioni a diversa scala e tipologia; un progetto professionale, culturale, di comunità; un moltiplicatore del valore e un dispositivo di visibilità bottom up; una vetrina del dinamismo imprenditoriale del territorio con le sue eccellenze produttive, dall’artigianato di qualità alle produzioni industriali innovative; il luogo di uno scambio virtuoso e del networking tra comunità tecniche e comunità sociale e culturale. È un patrimonio condiviso che incarna il senso più autentico dell’impresa culturale quando mette insieme benefici individuali e ricaduta collettiva.
Mappe racconta ed è un racconto, una lettura del paesaggio che parla la lingua tecnica della disciplina e la lingua trasversale della cultura; parla alle istituzioni, alle università, alle imprese, alle comunità locali, alle persone. Mappe è parte costitutiva e fondamentale di Mappelab, una piattaforma integrata di comunicazione del territorio, il luogo di dialoghi onlife che si sfoglia, si clicca e si visita, in continua evoluzione come lo è la cultura del progetto e la cultura d’impresa di cui è espressione. In questo senso è totalmente locale e totalmente globale.
Quali sono i benefici per un’azienda di settore come Gagliardini nell’occuparsi di temi culturali, che differiscono dal core business aziendale? Come si riflette questo impegno sulla relazione con i dipendenti e con il successo dell’azienda?
CC – La rivista è un esempio di sviluppo d’impresa a traino culturale che ha messo insieme missione economica, reputazione e responsabilità sociale. Il Sistema Mappelab ha garantito l’apertura e la crescita di nuovi mercati accanto a una modernizzazione professionale del capitale umano che, nelle turbolenze, ha permesso di mantenere e rigenerare la vocazione originaria. Allo stesso tempo si è valorizzata e promossa la qualità architettonica del territorio con una narrazione puntuale e disciplinare come patrimonio di conoscenza a disposizione della comunità. Mostre, convegni, eventi seminari e workshop sono stati le utili piattaforme intorno alle quali costruire e sedimentare progetti, riflessioni e azioni. Così è nata una community del progetto multiculturale e multidisciplinare – un riferimento marchigiano e adriatico delle due sponde. La scelta pionieristica, rispetto ai tempi alla dimensione e alla tipologia dell’impresa, si è rivelata strategica, tanto che il capitale umano ha condiviso sviluppo e catene del valore, ha consolidato l’appartenenza alla comunità aziendale, accresciuto la formazione ed espanso lo stock cognitivo in un orizzonte professionale fatto di competenze, visioni, relazioni. I format autonomi e interconnessi caratterizzati dall’indipendenza delle scelte editoriali e curatoriali, hanno agito in affiancamento alle politiche aziendali, e allo stesso tempo hanno favorito l‘affermarsi di forme emancipate di cittadinanza culturale.
Oggi è fondamentale saper tessere relazioni, sia con le persone che con il territorio in cui si opera, per poter garantire sostenibilità all’impresa. Mappe ne è un esempio solido, grazie anche al suo sviluppo nel progetto culturale Demanio Marittimo. Quanto ha contribuito questo progetto-evento ad accrescere il dialogo attorno a temi come rigenerazione, innovazione, sperimentazione nel territorio, con le imprese?
CC – L’architettura concettuale e metodologica di Demanio Marittimo.Km-278 è un format definito sin da subito, caratterizzato da un’idea originaria radicale – l’Adriatico sulla spiaggia. Sembra strano ma la spiaggia come hub culturale, spazio pubblico di cittadinanza, non era mai stato prima di noi uno statement così preciso e netto. La spiaggia come luogo eletto dell’incontro tra le identità socioeconomiche più forti del territorio, metafora, luogo di pensiero e di dialoghi, crocevia degli immaginari e delle trasformazioni urbane, luogo della natura e dello sviluppo sostenibile, paradigma di progettazione del vuoto, degli oggetti e dei manufatti sospeso tra l’antropologia del turista e quella del viaggiatore. L’Adriatico sulla spiaggia è un processo di rappresentazione delle sue comunità nazionali e transfrontaliere come mare di civiltà millenarie che si rinnovano nella modernità, con progetti, gesti e azioni di autori contemporanei.
Quella di Marzocca – tra i sassi, le barche e gli argani, le nasse e le reti – permane come spiaggia antica e in-attuale che mantiene tracce e anticipazioni, sospesa tra la permanenza del senso e della memoria di luogo e una versione lenta della modernità. Il progetto ha nel nome l’incrocio e la sovrapposizione di infrastrutture parallele, e dal punto di vista linguistico Demanio Marittimo.Km-278 è un brand che accoglie in sé l’anonimato burocratico di una categoria – il demanio marittimo, uguale a sé stesso lungo tutto il perimetro della penisola – con una precisa identità di luogo spostata di segno. Un cortocircuito che rimanda in maniera critica, poetica e non didascalica alle tematiche del paesaggio, alle mappe cognitive e alla produzione culturale contemporanea. Si collocano in questo ambiente cognitivo le due macro direttrici concettuali: quella generazionale – la giovane progettazione di qualità in Italia e nel mondo che trova il suo apice nel contest di progettazione dello spazio pubblico con le più importanti scuole europee – e quella geografica – a partire dalle narrazioni che si sviluppano lungo l’asse adriatico italiano e quello adriatico balcanico-mediterraneo come nuovo modello di sviluppo con forme di internazionalizzazione a medio raggio e una sorta di globalizzazione di prossimità. DMKM-278 ha costruito un’ampia coalizione pubblico/privata che partecipa e condivide lo sviluppo del progetto. Alla quale appartengono Amministrazioni e Istituzioni di diverso grado, autonomie funzionali, università, associazioni culturali italiane e internazionali dell’arte, del design e dell’architettura, musei, case editrici, centri studi, imprese di diverso tipo, gruppi media audiovisivi e digitali, società di comunicazione e social media. È una community, una rete di reti che realizza un palinsesto multiculturale e multidisciplinare, un’agorà reale e virtuale con una mappa digitale come frontiera di disseminazione nell’area adriatica, con cui si dilata la struttura del programma, si allargano il panel di ascolto e partecipazione, e la produzione di contenuti. In tutto questo un ruolo centrale è svolto dall’Associazione DMKM-278, costituita nel 2013 con l’impegno statutario di creare infrastrutture di relazione e coalizioni capaci di favorire lo sviluppo del territorio a traino culturale. Nata dalla necessaria terzietà imposta dallo sviluppo di Demanio Marittimo.Km-278 – e con una composizione articolata, pubblica, privata e istituzionale, professionale – è oggi un soggetto attivo nell’ ideazione e realizzazione di progetti culturali e territoriali complessi, come accaduto con “Terre in Movimento”, su incarico della Direzione Regionale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche nel 2018; con “Marzocca Re-Lab” nel 2022, e con “Camere con vista” nell’ambito di Strategia Fotografia, attualmente in corso di realizzazione.
Per saperne di più: MappeLab – Persone Percorsi Progetti
Leggi l’articolo dedicato a “MARSHY” di Eugenio Tibaldi a cura di Marcello Smarrelli su Mappe °18 2023.