La Fondazione Ermanno Casoli realizza un nuovo workshop rivolto agli studenti della quarta edizione del Master Economia e Management dell’Arte e dei Beni Culturali della Business School del Sole 24 Ore. Giovedì 26 settembre, presso la sede principale del Gruppo24ORE a Milano, l’artista Margherita Moscardini conduce un laboratorio nell’ambito del programma di formazione E-STRAORDINARIO, ideato dalla FEC per promuovere l’arte contemporanea come un valido strumento didattico e metodologico, capace di favorire importanti processi di innovazione all’interno degli ambienti di lavoro e di studio. L’iniziativa è a cura di Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione.
Già nel 2012 il Sole 24 Ore aveva invitato la FEC a portare E-STRAORDINARIO all’interno di questo prestigioso Master, con un workshop dell’artista Marinella Senatore. Finalità del Master è formare professionisti in grado di sviluppare e valorizzare il “sistema” arte in Italia. Interazione, scambio e sperimentazione sono le parole chiave su cui la FEC basa le proprie attività, chiamando artisti di livello internazionale a relazionarsi con i dipendenti delle aziende per realizzare insieme un’opera d’arte o condividere un’esperienza artistica. Per questi motivi, la Business School e la FEC sono partner naturali nella promozione di un dialogo attivo tra arte e impresa.
La ricerca di Margherita Moscardini è incentrata sulla relazione esistente fra un luogo e la realtà sociale che lo vive, e riflette sulle continue trasformazioni a cui lo spazio è sottoposto. Per questa occasione l’artista propone un progetto, dal titolo Condominium, già sperimentato insieme a trenta dipendenti dell’azienda MSD Italia, consociata della multinazionale farmaceutica Merck, in occasione di E-STRAORDINARIO x MSD Italia, organizzato nel 2012 dalla società di formazione Hic et Nunc e curato dalla FEC. Lo scopo, infatti, è proprio quello di far vivere agli studenti del Master un’esperienza pensata per un’azienda, affrontando e analizzando contenuti e metodologie affini.
Alla base del progetto c’è l’idea di standard, ossia “un modello – spiega Moscardini – che prima di diventare convenzione, è stato un modello auspicabile, un ideale utopico di cui la collettività avrebbe potuto beneficiare.” Pensando ai modelli utopici adottati in ambito aziendale, l’artista riporta l’esempio del Villaggio Crespi d’Adda, costruito a fine Ottocento dall’imprenditore Cristoforo Benigno Crespi accanto al suo opificio tessile, lungo la riva del fiume Adda. Un piccolo mondo perfetto in cui il padrone "regnava" dal suo castello e provvedeva come un padre a tutti i bisogni dei dipendenti. “Quale sarebbe oggi – si chiede l’artista – un modello abitativo che vada incontro alle esigenze dei dipendenti di una grande azienda?”. Muovendo da queste considerazioni, il workshop proposto agli studenti del Master si svolge come un’esercitazione, vicina a una simulazione dimostrativa di uno stato di emergenza: ne nascerà un libro di immagini in rilievo, come metafora visiva di un condominio.