Artista: Agostino Iacurci
Curatore: Marcello Smarrelli
Azienda: Airforce
Numero partecipanti: 100
Luogo: Airforce, Cerreto d’Esi (AN)
XXII Edizione
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
Agostino Iacurci, Fiori diversi al naturale, 2024. Crediti: Lorenzo Palmieri.
“Fiori diversi al naturale” è l’opera site-specific realizzata da Agostino Iacurci, artista vincitore della XXII edizione del Premio Ermanno Casoli, a cura di Marcello Smarrelli, nella sede di Airforce a Cerreto d’Esi (AN), azienda del gruppo Elica.
L’opera è stata realizzata attraverso una serie di azioni che hanno coinvolto attivamente l’intera popolazione aziendale – circa 100 persone con profili professionali eterogenei, senza alcuna distinzione organizzativa – trasformando un’ampia porzione dello stabilimento, finora utilizzata solo come area di transito, in un luogo di sosta e incontro.
Il titolo dell’opera, “Fiori diversi al naturale”, è un riferimento a Francesco Mingucci (1570-1642), pittore e cartografo pesarese celebre per aver ritratto il territorio delle Marche nel XVII secolo. Precursore dello studio della natura e del suo rapporto con la cultura, Mingucci ha rappresentato il paesaggio locale evidenziando il dialogo e la continuità tra elementi urbani e naturali, tra architettura e formazioni rocciose.
Paesaggio e architettura sono temi centrali anche nella ricerca di Iacurci che nella sua pratica artistica utilizza pittura, scultura, disegno, luce, suono, combinando in modo eterogeneo i vari media per creare installazioni immersive in intimo dialogo con i luoghi. Ne risultano spazi visionari in cui convergono liberamente storie, ricordi personali, riferimenti letterari e racconti vernacolari. Le sue opere su grande scala, che ne hanno decretato il successo internazionale, si configurano come interventi di pittura espansa, un’originale rilettura della cosiddetta “architettura parlante”.
Nelle giornate di workshop si sono susseguiti momenti teorici e pratici introdotti da una conversazione tra Agostino Iacurci e Marcello Smarrelli sui temi del progetto; di grande ispirazione è stata la lecture di Domitilla Dardi, storica e curatrice di design, che ha raccontato le vicende legate agli erbari scientifici e fantastici realizzati da botanici e artisti di tutti i tempi. Con le suggestioni ricevute, combinate con la fantasia e il proprio vissuto, ognuno dei partecipanti ha realizzato il disegno di un fiore, contribuendo a creare un erbario concepito dall’artista come un ritratto collettivo della popolazione aziendale. Alla stregua di un fregio, l’erbario corre lungo le pareti che ospitano una grande pittura murale, realizzata dai gruppi di lavoro composti dai dipendenti, impegnati a dipingere i fiori di questo giardino. L’installazione è completata da elementi scultorei – le fioriere con le loro sedute – disegnati dall’artista con l’apporto di STARTT – studio di architettura e trasformazioni territoriali.
Il giardino creato nel nuovo stabilimento Airforce, diviene per le persone che vivono l’azienda, un simbolo tangibile del loro impegno comune e della loro volontà di radicarsi e crescere insieme come una comunità coesa e collaborativa.