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6 settembre 2024
FECincontra Andrea Marabini, Chief Quality & Technical Officer di Elica

Incontriamo Andrea Marabini, Chief Quality & Technical Officer di Elica, che ci racconta il ruolo fondamentale del reparto Ricerca e Sviluppo e della collaborazione con l’artista Anna Galtarossa nell’ideazione del workshop THE SMELL FACTORY per la decima edizione di E-STRAORDINARIO for kids, il progetto di FEC a cura di Marcello Smarrelli, pensato per i figli dei dipendenti dell’azienda.

– Qual è il ruolo del reparto di ricerca e sviluppo di Elica e come contribuisce all’innovazione dell’azienda? 

Il ruolo del reparto R&D è cruciale per guidare l’innovazione e sostenere la crescita a lungo termine dell’organizzazione. Ci concentriamo sulla creazione di nuovi prodotti, servizi e soluzioni tecnologiche, puntando al miglioramento continuo. R&D contribuisce a portare innovazione in azienda attraverso diverse modalità: 

  1. Sviluppo di nuovi prodotti e servizi: partendo dalla road map di prodotto definita dal marketing, R&D sviluppa soluzioni innovative per rispondere ai bisogni del mercato e anticipare i trend del futuro.
  2. Miglioramento della qualità: attraverso la sperimentazione e la raccolta dei feedback del mercato sulla qualità dei nostri prodotti, R&D lavora per offrire soluzioni ancora più affidabili ed efficienti.
  3. Innovazione tecnologica: esplorare nuove soluzioni tecniche e materiali inediti, per offrire prodotti all’avanguardia, anche attraverso processi più efficienti. Questo contribuisce a mantenere il posizionamento del brand sul mercato.
  4. Creazione di proprietà intellettuale: il reparto R&D genera brevetti e altre forme di proprietà intellettuale, fondamentali per proteggere le innovazioni messe a punto da Elica e fornire una fonte di vantaggio competitivo sostenibile.

 

– Puoi spiegarci come vengono testati una nuova tecnologia o un prodotto innovativo nel vostro laboratorio? 

All’interno del nostro processo di sviluppo prodotto il laboratorio gioca un ruolo chiave soprattutto nella fase di sperimentazione e approvazione. 

Il prodotto o la nuova soluzione tecnica vengono sottoposti a test rigorosi per garantire che soddisfino tutti gli standard di qualità, sicurezza, e conformità normativa. Questo può includere anche test presso enti esterni, nonché la certificazione da parte di organismi di regolamentazione. 

Anche nella modalità di eseguire delle verifiche è lecito parlare di innovazione: si declina nel processo di miglioramento continuo che, sfruttando feedback e all’analisi del mercato in merito alle performance dei nostri prodotti, determina un continuo aggiornamento delle modalità di testing che vanno ben oltre gli standard normativi. 

– In che modo il vostro reparto di ricerca e sviluppo ha collaborato alla progettazione e realizzazione delle attività del workshop “The Smell Factory”? 

L’artista Anna Galtarossa ha tratto grande ispirazione per l’ideazione del workshop proprio durante la sua visita all’Elica Propulsion Laboratory e al reparto di creazione dei prototipi, dove ha potuto conoscere da vicino le tecniche e i processi che utilizziamo per ideare e perfezionare i prodotti Elica.

Il punto di partenza è stato l’elemento dell’aria, fondamentale nei nostri sistemi di aspirazione, che neutralizzano fumi e odori in cucina. Questo elemento sarà reinterpretato in modo giocoso durante il workshop, diventando “puzze” negli esperimenti con i bambini. 

Nella messa a punto delle attività da svolgere con i bambini, abbiamo collaborato strettamente con l’artista, coinvolgendo i diversi professionisti e progettisti del nostro reparto di Ricerca e Sviluppo per valutare insieme quali tecnologie potessero essere utilizzate nella creazione collettiva dell’opera d’arte, che prenderà vita non a caso da una delle nostre cappe più iconiche. La scelta è ricaduta su tecnologie sicure per i bambini e al contempo efficaci per far comprendere loro la linearità e la sequenza del processo produttivo in un’azienda come Elica. 

Durante il workshop, i bambini avranno l’opportunità di vedere come un’idea può concretizzarsi in un oggetto. Un esempio significativo sarà la dimostrazione di un progettista, che mostrerà come un loro disegno a matita possa essere trasformato in un progetto in CAD per il taglio del cartone. Questi pezzi, una volta sagomati, saranno integrati e assemblati nell’opera finale, permettendo ai bambini di vedere il risultato tangibile della loro creatività. 

Questa esperienza sarà particolarmente significativa per i partecipanti, poiché rivelerà i passaggi che si nascondono dietro la creazione di un oggetto quotidiano, aiutandoli ad apprezzare l’importanza della collaborazione e dell’innovazione tecnologica, valori fondamentali per Elica. 

– Durante la visita al laboratorio EPL, quali aspetti pensi saranno più interessanti e istruttivi per i giovani partecipanti? 

Sono sicuro che i bambini, data la loro indole curiosa, saranno molto presi durante la visita. Cercheremo di rendere l’esperienza il più coinvolgente possibile, stimolando domande ed interazione con il nostro personale che mostrerà il funzionamento dei vari macchinari in uso nel laboratorio. 

Inoltre, volendo semplificare il concetto, il laboratorio è il luogo in cui eseguiamo delle verifiche: ovvero facciamo esperimenti per provare la bontà di una nuova soluzione tecnica. Trattandosi di esperimenti l’esito non è scontato, anzi il fallimento di un test è un aspetto del tutto normale e da mettere in conto. Vorremmo far percepire che il vero valore aggiunto è dato proprio dal processo di analisi che scaturisce in seguito ad un test in KO: porsi le domande giuste per cercare le opportune risposte. 

Se attraverso questa esperienza i bambini saranno maggiormente consapevoli che esplorare, provare e sbagliare è un processo del tutto naturale avremmo raggiunto un grande risultato. 

– Come pensate che le attività proposte possano stimolare la curiosità e la creatività dei bambini riguardo alla scienza e alla tecnologia? 

Le attività pratiche permettono ai bambini di esplorare la scienza e la tecnologia attraverso il “fare”. Quando i bambini manipolano materiali, costruiscono oggetti o vedono eseguire test presso il nostro laboratorio, imparano in modo più efficace perché vedono direttamente le conseguenze delle loro azioni.