Lo studio giapponese di design we+, fondato a Tokyo da Toshiya Hayashi e Hokuto Ando, racconta la propria storia e come è nata “Straordinaria”, l’installazione site-specific realizzata per FEC e Elica in occasione del Fuorisalone 2024.
Ci presentate we+ e ci raccontate la vostra storia?
we+ è uno studio di design contemporaneo fondato nel 2013 a Tokyo da Toshiya Hayashi e Hokuto Ando. La nostra missione è la creazione di nuove prospettive e valori attraverso la ricerca e la sperimentazione. I nostri progetti sono il risultato di una costante ricerca sia in Giappone che all’estero. Grazie a queste esperienze, abbiamo avuto il privilegio di collaborare con diverse aziende e organizzazioni, contribuendo a progetti di ricerca e sviluppo, installazioni su commissione, branding, ideazione di nuovi prodotti, design di spazi e direzione artistica.
Cosa contraddistingue il vostro lavoro quotidiano?
Ci contraddistingue la valorizzazione della ricerca e dell’esperimento. Integrando il pensiero logico, come l’analisi della storia e del contesto sociale del cliente, con un approccio pratico al lavoro sul campo e alla sperimentazione con i materiali, miriamo a esplorare nuove espressioni e possibilità per giungere a design alternativi.
Ci illustrate l’installazione “Straordinaria” che presenterete al Fuorisalone a Palazzo Litta?
“Straordinaria” trae ispirazione dalla delicata formazione delle ‘nuvole’ che ha origine dalla collisione di aria calda e fredda. L’installazione consiste in innumerevoli cilindri di tessuto in rete traslucida sospesi dall’alto, che creano nello spazio un flusso etereo di tenui sfumature. Questi cilindri, leggermente colorati in alcune sezioni, evocano sensazioni di ‘aria’ e ‘calore’. L’esperienza sarà simile ad una passeggiata tra le nuvole, invitando gli spettatori a immergersi nell’elegante interazione di aria e calore e a fondersi armoniosamente con l’ambiente circostante, scoprendo così un mondo di sensazioni uniche.
In che modo il pubblico potrà interagire con l’installazione?
L’installazione offre al pubblico un’esperienza coinvolgente, in cui i colori cambiano sorprendentemente in base all’angolazione di visione, alla posizione e alla distanza dall’opera stessa. Modificando questi fattori, è possibile apprezzare una varietà di espressioni. Entrare nel percorso all’interno dell’installazione, circondati dall’opera d’arte in tutte le direzioni, sarà come passeggiare attraverso una nuvola vibrante di colori.
Quali sono le vostre aspettative riguardo a questa esperienza a Milano con Elica e la Fondazione Ermanno Casoli?
Attraverso l’esperienza immersiva che abbiamo creato, ci aspettiamo che il nuovo concept di Elica risuoni in modo intuitivo nei visitatori. Inoltre, siamo entusiasti che questa collaborazione sia stata anche un’opportunità per approfondire il nostro rapporto con la Fondazione Ermano Casoli.